Esistono due dimensioni del tuo essere. La prima è quella che io a volte chiamo l’“io di superficie”, la persona con un passato e un futuro. Questa è la tua identità storica, che è relativamente fragile perché il passato e il futuro esistono solo come forme di pensiero o concetti nella mente. Molte persone nel pianeta sono completamente identificate dall’“io di superficie”.

La seconda dimensione del tuo essere è quello che a me piace chiamare l’“io profondo”. La scoperta più vitale nella tua esistenza è vedere che, oltre ad essere una persona storica o un “io di superficie”, sei più fondamentalmente l’“io profondo”. Questa consapevolezza ti libera dal cercare il tuo senso d’identità finale solamente nell’“io di superficie”, nel quale non può mai essere trovato. Ti libera dalla frustrante sensazione che nella vita ci sia sempre qualcosa che manca o che non va bene.

Dove cercarlo? Lo trovi nello spazio tra i due pensieri, in cui la persona storica dell’“io di superficie” momentaneamente si placa e scompare. Quello che resta di te non è nulla di cui puoi parlare o che puoi capire concettualmente. Tutto ciò che sai è che c’è un sottostante senso di presenza, di esistenza, che è al contempo immobile, vigile ed essenzialmente vivo. Questo è ciò che significa diventare consapevoli della consapevolezza. La pratica consiste nell’invitare momenti di presenza nella tua vita quotidiana, così da non trascorrere la tua intera giornata trascinato dal flusso di pensieri della mente.

È importante riconoscere che l’“io di superficie” e l’“io profondo” fondamentalmente non sono separati. L’“io di superficie” è una manifestazione della coscienza allo stesso modo in cui il le onde sulla superficie del mare sono una manifestazione dell’oceano. È solo quando il movimento dell’acqua non è consapevole di essere l’oceano che si verifica un senso di separazione, che è naturalmente un’illusione.

Questa consapevolezza di te stesso come “io profondo” è così liberatoria, perché vieni liberato dal peso di conoscere te stesso solo come “io di superficie” e dal suo cosiddetto “dramma”. Conoscere te stesso come “io profondo”, ti permette di avere un atteggiamento compassionevole verso tutto ciò che costituisce l’”io di superficie”, la tua forma fisica, la tua identità personale (o la persona storica), i pensieri e le emozioni che vivi, e così via. Ti da anche accesso alla vera creatività e alla vera intelligenza, entrambe radicate nella dimensione senza forma.

Accogli i momenti di quiete e di immobilità nella tua vita ogni volta che puoi. Non dev’essere per forza per un’ora; anche pochi minuti durante la giornata per uscire dal pensiero e sentirti come “io profondo” sono sufficienti. Con il passare del tempo vivrai con intensità la consapevolezza dell’ “io profondo”. Troverai più facile mantenere questa consapevolezza anche quando si presenteranno delle sfide.

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