Scoprire improvvisamente che sei rimasto attaccato al dolore può essere una rivelazione scioccante. Ma nel momento in cui te ne rendi conto, spezzi questo legame. Il corpo di dolore è un campo energetico, quasi come un’entità, che ha trovato temporaneamente casa nel tuo spazio interiore. È energia vitale intrappolata che non scorre più.

Naturalmente esiste per via di cose accadute nel passato. Rappresenta il passato che vive in te, e se ti identifichi con esso, ti identifichi anche con il passato. Quando ci convinciamo che il passato ha più potere del presente, manifestiamo un’identità da vittima, che è l’opposto della verità. Significa credere che gli altri con le loro azioni siano responsabili della tua incapacità di incarnare la tua vera identità.
La verità è che l’unico potere esistente è racchiuso in questo momento: è il potere della tua presenza. Una volta che lo sai, capisci anche che sei tu il responsabile del tuo spazio interiore adesso, nessun altro, e che il passato non può prevalere sul potere di Adesso.

L’inconsapevolezza lo crea, la consapevolezza lo trasforma in se stessa. San Paolo ha espresso meravigliosamente questo principio: “Ogni cosa si rivela con l’esposizione alla luce, e tutto ciò che viene esposto alla luce diventa luce.”

Così come non puoi combattere l’oscurità, non puoi combattere nemmeno il corpo di dolore. Cercare di farlo porterebbe alla creazione di un conflitto interiore e all’aumento del dolore. È sufficiente osservarlo. Ciò implica accettarlo in quanto parte di quello che esiste in quell’istante.

Tratto da “Come mettere in pratica il Potere di Adesso”
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